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Wednesday 29 October 2008

un minuto di silenzio

Ore 10:36 del 29/10/2008
Approvato in Senato il dl Gelmini ....

Ringraziano Passera & Colaninno Bros. Nuova divisa per hostess Alitalia: il grembiule?
Confortano le parole della Rag.ra Gelmini: "Si torna alla scuola della serietà e del merito" (ore 11:22).
Ma non finisce qui! L'esplosiva ministra minaccia, ehm....annuncia che ora tocca all'Università. "Entro una settimana presenterò il piano sull'Università".
VR

3 comments:

Anonymous said...

Amici,

Credo che purtroppo l’enorme mobilitazione contro i provvedimenti di questo governo ed in generale contro la sua politica non sortirà alcun effetto, perchè ci troviamo di fronte ad una banda di ignoranti, sordi a tutto e presi solo dai loro interessi personali e dei loro amici.

In tale situazione propongo una nuova strategia per rapportarsi e “dialogare” con il governo che, secondo me, potrebbe portare a risultati rivoluzionari.

In breve si tratta di questo: lo sciopero dei prodotti pubblicizzati sulle reti televisive del nostro presidente del consiglio. Da una certa data e per un certo periodo tutti dovranno vedere qualche programma di Italia 1 o Canale 5 o Rete 4, muniti di carta e penna, e annotare i prodotti che vengono reclamizzati durante i break pubblicitari. Ebbene, tali prodotti NON DOVRANNO ESSERE ACQUISTATI per tutto il periodo previsto.

Faccio un esempio: sulla legge Gelmini non viene effettuato un dibattito parlamentare serio e magari viene posta la fiducia, oppure viene proposto il lodo Alfano. Bene, allora dal primo di ottobre e fino alla fine di novembre (o per un periodo diverso da stabilire di volta in volta) tutti noi eviteremo di acquistare i prodotti pubblicizzati su Mediaset. In questo modo le varie aziende produttrici (che ovviamente devono essere al corrente di questo tipo di lotta), vedendo calare le vendite, saranno costrette ad abbandonare la pubblicità su tali televisioni, e ciò provocherà un danno economico più o meno grave al nostro miliardario, che probabilmente, attaccato com’è a sodi e potere, sarà costretto a scendere a patti con i cittadini.
Non è necessario che ognuno di noi stia davanti alla tv per ore ed ore (sarebbe una tortura), bastano anche i prodotti reclamizzati in un singolo spazio pubblicitario che vedo oggi, poi quelli che mi capita di annotare domani, e così via.
E non è una lotta contro le ditte che producono pasta o deodoranti: se io mangio solo rigatoni della ditta X, sponsorizzata su Mediaset, dovrò solo astenermi dal comprarla nel periodo deciso, a meno che (questo è importante) non ritiri la sua pubblicità su tali reti (anzi, da questo momento dovrò riacquistare il prodotto). Tra l’altro se non compro la pasta della marca X comprerò quella della marca Y, quindi il mercato della pasta è salvaguardato.

Ovviamente tutto questo ha bisogno di una organizzazione (mezzi di informazione quali i vostri siti internet) e di persone che coordinino le azioni di lotta. Sarà inoltre necessario per tutti riuscire a superare quel sentimento di disgusto che ci prende di fronte alla tv-spazzature delle televisioni in generale, e di quelle di Berlusconi in particolare.
Tuttavia secondo me può funzionare, però bisogna fare presto! Propongo a voi tutto ciò perché io non ho possibilità tecniche per arrivare al pubblico che i vostri siti raggiungono.
Pensate che bello: BATTERE BERLUSCONI UTILIZZANDO COME ARMA IL SUO CONFLITTO DI INTERESSI!!!

Se questo tipo di organizzazione di cittadini e della loro azione si realizzasse, potrebbe essere esteso alla lotta contro tutti i politici disonesti, di qualsiasi fazione e di qualsiasi governo futuro. Potrebbero essere pubblicate liste di marchi o aziende facenti capo a determinati politici disonesti (mi sembra che queste siano informazioni accessibili e pubblicabili legalmente), con la conseguenza di segnalare a noi cittadini i relativi prodotti da non acquistare.
Chi sa se in questa maniera si potrà arrivare in futuro ad avere uomini e donne che vadano in parlamento per fare i politici e non gli affari propri.

Il metodo potrebbe essere esportato al settore del commercio, i consumatori potrebbero finalmente essere organizzati per contrastare efficacemente gli industriali. Esempio: tale marca di pasta ha aumentato i prezzi, asteniamoci dal comprarla.

Ciao a tutti.

Madrness said...
This comment has been removed by the author.
precari.enea said...

Ciao anonimo (giusto come consiglio del tutto personale: la prossima una qualsiasi sigla in calce potrebbe aiutare me e gli altri a risponderti), credo che al momento attuale un'iniziativa del genere sia molto complessa da realizzare.
Per carità! Per un movimento come quello che si sta creando in questi giorni sarebbe incredibile riuscire ad influenzare la vita dell'italiano medio. Ma ho qualche dubbio in proposito. Anzitutto il tempo per organizzare una cosa del genere e per raccoglierne gli effetti credo possa essere molto, o troppo, lungo. In secondo luogo quanto può durare una cosa del genere? Organizzazione ben più complesse dei vari movimenti studenteschi hanno provato a volte a promuovere iniziative del genere, con risultati, però, non del tutto esaltanti. Da anni molte associazioni dei consumatori promuovono, per esempio, il boicottaggio della Nestlè ma i risultati stentano a farsi vedere. E poi, come ultima considerazione, non va dimenticato che un qualsiasi danno economico ad un impresa si ripercuote prima di tutto sui lavoratori che, scusa la ripetizione, ci lavorano. Sono d'accordo con te che questo governo non abbia alcun interesse ad ascoltare la piazza indipendentemente dal suo colore, ma per tutte le ragioni che ho esposto credo che l'unica possibilità sia solo gridare più forte! Forse il referndum potrebbe servire a qualcosa, ma andrebbe supportato da un'agitazione/mobilitazione costante (non propongo di occupare per anni) perchè ovviamente non ci si potrà aspettare che venga supportato da alcun organo di informazione.
Tanti saluti anonimo e fatti risentire
VR